Il principe degli Oyghen
Come puoi raggiungere il Samadhi mangiando un krapfen
Questo libro non è un libro.
Non aspettatevi un romanzo come gli altri o un testo di saggistica o di narrativa. Questo racconto volutamente trascura regole, proporzioni, grammatiche e direzioni obbligate. È un libro terapeutico che guarisce: dalla noia, dalla solitudine, dalle somatizzazioni, dalla prigionia del dovere. La sua finalità è la stessa di una psicoterapia breve.
Occorre il giusto spirito per leggere queste pagine. Il testo libera la testa, spezza schemi, abitudini, specie quella di voler comprendere sempre tutto. Non soffermatevi sulle singole parti, non analizzate e sminuzzate i vari passaggi. Entrerete in un processo terapeutico subliminale.
Il libro vi cambia senza che ve ne rendiate conto, attraverso metafore, inversioni di senso, poesie assurde, slanci mistici, creando un idioletto che potrà curare il vostro linguaggio profondo. Se siete depressi vi alleggerirà l’animo, se soffrite di attacchi di panico vi tranquillizzerà, dandovi una visione fresca e nuova di totalità e di felicità senza oggetto.
Questo libro è imperfetto, è sporco e pulito insieme, ma è un farmaco che provoca felicità senza effetti collaterali anche ripetendo le dosi con una rilettura.